Abbiamo provato la nuova Zero DSR, una settimana a cavallo fra città e montagna, cercando di capire pregi e difetti di questo nuovo modello di Zero Motorcycles, per capire se il motore elettrico è divertente come quello endotermico. Per dare uno sguardo al futuro…
Ok, il primo pensiero è sempre quello “vabbè, elettrica, andrà piano e avrà un’autonomia da giro al bar”. Poi ci sali, e già l’impressione è di quelle giuste, ottima posizione, sensazione generale di solidità, bella componentistica. Prima di dare gas ricordi il prudenziale suggerimento del tecnico “Per i primi km la provi in ECO…”, e, giusto per non fare una figuraccia in pieno centro milanese, seleziono la mappa ECO, accelerazione dolce, consumi ridotti, freno motore medio…
Il motore
Ma prima di raccontare come va spendiamo qualche parola sull’hardware. La Zero DSR è una versione potenziata della Zero DS, la Zero DSR eroga il 56% in più di coppia e il 25% in più di potenza. Il motore Z-Force, integrato con un’elettronica da 660 A, è dotato di magneti resistenti alle alte temperature, che garantiscono migliori prestazioni quando la moto viaggia a velocità sostenute per lunghi periodi. La velocità massima è limitata elettronicamente a circa 160 km/h, mentre la velocità che si può mantenere per lunghi tratti è pari a 145 km/h. Ovvero, i 160 li raggiungi bene, ma dopo meno di 10 minuti a gas tutto aperto si accende la spia temperatura motore e conviene rallentare un pelo.
Uno degli aspetti che più colpisce è sicuramente lo 0-100, parliamo di 3,9 secondi, siamo a livello di moto sportiva. Sommando i 67cv di potenza massima e la coppia, pari a 144 Nm, costante a tutti i regimi, da fermo al massimo regime, la DSR è dotata di una spinta spettacolare sia nel misto stretto che in quello veloce. La trasmissione è diretta a cinghia in fibra di carbonio, nessun cambio o variatore.
Pacco batterie
La Zero DSR montano un pacco batterie con composizione chimica e sistema di configurazione delle celle all’avanguardia, per una maggiore capacità e autonomia. Il pacco batterie ZF13.0 ha un’autonomia massima di oltre 230 km; la sua configurazione ne garantisce una vita operativa pari a quella della moto elettrica, in km stimati circa 533.000. Risultato di un programma di ricerca e sviluppo all’avanguardia, ogni cella nel pacco batterie è controllata e monitorata individualmente per garantirne il miglior funzionamento. Il pacco è disponibile in due versioni: ZF9.8 (177 km) e ZF13.0 (237 km). Per aumentare l’autonomia il motore è dotato di sistema frenante rigenerativo che ricarica il pacco batterie in decelerazione
È poi possibile montate l’accessorio Power Tank che incrementa la capacità del pacco batterie di 2,8 kWh, per un’autonomia nel ciclo urbano fino a 288 km.
Telaio e sospensioni
Il telaio a doppia trave è fabbricato esclusivamente in alluminio di qualità impiegata nell’industria aeronautica. Leggero e resistente, il telaio contribuisce sensibilmente a conferire alle moto un’ottima maneggevolezza su strada e fuoristrada. Il baricentra risulta posto molto in basso e facilita nella guida in città. Dove, però, si sconta un raggio di sterzo limitato, ci saremmo aspettati di meglio, vista la snellezza del mezzo.
La Zero DSR è dotata di sospensioni Showa sviluppate appositamente per questo modello. La rigidità torsionale dell’avantreno migliora la maneggevolezza della moto, mentre l’asse anteriore cavo permette di contenere il peso non ammortizzato. Le sospensioni sono completamente regolabili, per soddisfare le esigenze di un maggior numero di appassionati.
A livello di pneumatici la scelta è caduta sui Pirelli MT-60, modello versatile, in grado di assicurare ottime caratteristiche di trazione sia su strada che fuoristrada.
Freni
La Zero DSR montano un sistema frenante antibloccaggio (ABS) avanzato Bosch, che migliora il controllo in una grande varietà di condizioni e assicura le migliori prestazioni di frenata. Il disco freni a diametro maggiorato da 320 mm senza supporto incrementa la potenza frenante.
L’ABS è attivabile e disattivabile dal pilota, cosa molto utile per affrontare in sicurezza anche tratti off road, dove l’ABS può essere d’impiccio.
La frenata, nonostante il singolo disco anteriore, è di alto livello e del tutto priva di fading anche nella guida sportiva. Anche il freno posteriore è dotato di un certo mordente, comportandosi meglio di un semplice comprimario come avviene su altre moto.
Il cruscotto
Il cruscotto è stato disegnato da Zero Motorcycles per fornire al conducente, in modo chiaro e rapido, una serie di informazioni utili come il livello di carica, la potenza in uscita e il profilo di guida selezionato. Il commutatore ergonomico alla destra del manubrio consente di alternare tra i tre stili di guida disponibili, in funzione delle esigenze di marcia: Sport, Eco e Custom. La cosa veramente “speciale” è la possibilità di interfacciare via Bluetooth il proprio smartphone con la strumentazione. Una volta carica l’apposita app lo schermo del telefono diventa una secondo cruscotto, utilizzabile in modo passivo, per visualizzare le info di viaggio, che in moto attivo, con la possibilità di modificare la mappa custom andando a intervenire su coppia, freno motore, potenza e velocità massima.
La ricarica
Zero Motorcycles offre molteplici soluzioni per la carica, dalla presa del garage di casa alle stazioni pubbliche, per adattarsi a qualsiasi stile di vita. Tutte le moto Zero sono dotate di un cavo leggero e di semplice utilizzo, collegabile a qualsiasi presa domestica da 16A 220V.
Per caricare le moto al volo, Zero Motorcycles propone l’accessorio Charge Tank, che effettivamente triplica la velocità di ricarica del caricatore integrato e consente ai proprietari di una moto Zero di ridurre il tempo di ricarica del pacco batterie a 2-3 ore con le stazioni di ricarica di secondo livello (quelle pubbliche ad alta corrente). Il risultato è fino a 79 km di autonomia per ogni ora di ricarica (calcolato su ciclo urbano).
Inoltre è possibile utilizzare una sistema scalabile di caricatori, che riduce sensibilmente i tempi di ricarica e può essere utilizzato a casa o al lavoro. Questo sistema utilizza fino a quattro caricatori da 1 kW indipendenti (rimossi dalla moto), utilizzabili in parallelo al caricatore standard (integrato nella moto). Naturalmente in questo caso è necessario avere una disponibilità adeguata a livello di potenza disponibile, diciamo che sono necessari almeno 6 Kw.
Conclusioni (e poi guardate il video…)
Disponibile a un prezzo di 18.290 euro la Zero DSR non è certo un mezzo economico, inoltre siamo su livelli di autonomia sicuramente più che adeguati per muoversi a livello regionale ma limitante nel caso di lunghi viaggi. Quindi potrebbe essere l’acquisto adeguato per chi percorre molti chilometri in commuting settimanale e vuole divertirsi nel we al lago, ma anche per chi vuole dare un deciso aiuto all’ambiente, oltretutto con un mezzo veramente divertente e, autonomia a parte, del tutto paragonabile o anche superiore a molti altri modelli di moto tradizionali.
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