La Icon Trekking è la versione più avventurosa nella gamma Icon di Wayel, azienda Bolognese fondata nel 2007 con il preciso scopo di realizzare bici elettriche Made in Italy che ha deciso di puntare su tecnologia e design per offrire prodotti di qualità e decisamente prestazionali. Un bici a pedalata assistita pensata per un utilizzo polivalente, che grazie all’ottima componentistica e al potente motore tutto made in Italy è in grado di affrontare percorsi in fuoristrada anche abbastanza impegnativi, ma sopratutto dislivelli da vera arrampicatrice. Una “concreta” bici da trekking insomma, non una city bike camuffata come ce ne sono tante; La Icon Trekking è un’ideale compagna di viaggio per chi vuole godersi una e-bike tutti i giorni in città, ma che nei weekend ama andare alla scoperta di luoghi nuovi senza temere qualche percorso più accidentato o con pendenze importanti.
Design curato pensato più per la guida in città
La Icon Trekking è un prodotto che sa farsi notare; a un primo colpo d’occhio spicca il bel telaio a tubi ottagonali idroformati di alluminio verniciato in nero ruvido opaco, che nella parte centrale contiene la batteria da 417 Wh e 48 Volt. La bici è ammortizzata anteriormente e viene impiegata una buona forcella ad aria con 100 mm di escursione, regolabile e bloccabile tramite ghiera posizionata sullo stelo destro. Sull’altro stelo è invece presente la valvola per immettere o togliere aria.
Le ruote scelte per questa configurazione sono da 29×2,10 pollici, dotate entrambe di sgancio rapido, e montano pneumatici VeeTire Speedster pensati prevalentemente per un uso su asfalto o su qualche strada bianca. In realtà si possono affrontare anche sentieri con sassi e radici, a patto che il fondo sia asciutto perché in presenza di fango o terreno molle non riescono a garantire la giusta aderenza e spesso slittano sotto la notevole spinta del motore. Per un uso più offroad sarebbe utile poter richiedere pneumatici dedicati al momento dell’acquisto.
La bici in questa versione Trekking non è dotata di parafanghi e portapacchi (che possono essere acquistati come accessori), ma prevede il kit luci, composto da un faro anteriore rimovibile a led a intensità variabile (funge anche da pila) e ricaricabile tramite cavo USB (se si collega al comando al manubrio riceve automaticamente la carica), e un faro posteriore integrato nella confortevole sella con sgancio rapido; peccato solo che l’interruttore è posizionato proprio dove si prende la sella per spostare la bici e ogni tanto si rischia di accendere la luce senza volerlo. Il fanale posteriore può essere impostato sia fisso sia lampeggiante.
Moto potente e silenzioso
Come per ogni E-Bike, il cuore della bici è rappresentato dal motore, che in questo caso è una potente unità centrale FIVE F90 da 250 Watt e 48 Volt, in grado di garantire una coppia di ben 90 Nm e un’autonomia fino a 130 Km con la batteria LONG da 417 Wh e 8,7 A/h (peso 2,5 Kg). In realtà l’autonomia dipende da molteplici fattori, a cominciare dalla quantità di potenza che viene richiesta al motore. Questa può essere settata su 5 diversi livelli, a cui si aggiunge una particolare modalità che facilita l’uso della bicicletta quando si va a piedi e la si vuole spingere (un plus molto interessante visto il peso delle bici elettriche, in questo caso circa 23 kg). Usando alternativamente i primi due livelli di assistenza si riescono a percorrere tra i 70 e i 100 km.
In montagna il range scende sensibilmente e mediamente si può affrontare un giro attorno ai 50/70 Km usando prevalentemente i primi 3 livelli di assistenza. Considerate che gli ultimi due sono veramente molto potenti e servono più che altro per salire a velocità più elevata o pendenze estreme, ma ovviamente “mangiano” letteralmente la batteria. La ricarica avviene in circa 5 ore con una normale presa di rete domestica e per semplificare le operazioni la batteria può essere rimossa utilizzando la chiave di sblocco. A
breve dovrebbe essere disponibile anche una batteria da 504 Wh, a nostro avviso più consona alle caratteristiche di questa bici.
Il motore è molto silenzioso ed è abbinato a un cambio Shimano Deore a 10 rapporti che permette di trovare sempre il giusto compromesso tra forza muscolare e livello di assistenza. Di serie sono presenti sia il sensore di pedalata sia il sensore di coppia. Per attivare l’assistenza serve un quarto di giro di pedali e in pochissimo spazio si raggiungono agevolmente i 30 Km/h indicati dal display (ricordiamo che il motore per legge stacca quando la velocità raggiungere i 25 Km/h), che in pianura si riescono a mantenere molto facilmente con pochissimo sforzo.
In montagna la bici impressiona per la spinta che riesce a offrire anche ai livelli di assistenza inferiori. In un giro di oltre 50 km con un dislivello di 1710 metri e pendenze anche del 18% abbiamo utilizzato al massimo l’assistenza 3 senza accusare particolare fatica. La 4 e la 5 le abbiamo provare su pendenza veramente notevoli e su percorsi particolarmente difficili con sassi smossi e in effetti offrono quella spinta in più che permette, per esempio, di superare anche degli scalini impennando leggermente la ruota anteriore e facendosi “portare su” dal motore elettrico. Il produttore afferma che l’unità montata su questo modello è in grado di superare pendenze del 30% e dopo il nostro test di oltre 250 Km possiamo affermare che non solo è in grado di farlo, ma anche che ce lo fa fare senza sforzi sovrumani. Contiamo di fare ulteriori testi durante l’estate andando a verificare ancora meglio autonomia e versatilità su percorsi fuoristrada di montagna. Vi terremo aggiornati.
Display grande e leggibile
Tutte le 5 modalità di assistenza del motore (a cui si aggiunge la Walk), compresa la sua accensione, si possono attivare dalla pulsantiera al manubrio, che integra anche una comodissima presa di ricarica Usb.
Tutto viene visualizzato sul display da 3,5 pollici retroilluminato, ben leggibile in qualsiasi condizione di luce e posizionato centralmente in una zona protetta dagli urti. Sul display, oltre allo stato di carica della batteria e al livello di assistenza fornito dal motore, vengono indicati i chilometri totali e parziali, la velocità istantanea e media e altre informazioni legate alla guida e all’impianto elettrico, compresi eventuali codici di errore. Peccato che il trip parziale si azzeri ogni volta che spegniamo il display e che manchi l’indicazione dell’autonomia residua espressa in km. Sarebbe inoltre molto comodo un indicatore della cadenza di pedalata, utile per sfruttare al meglio il motore.
Più veloce che agile
Le ruote da 29 pollici e il telaio sono progettati più per la velocità e la stabilità che non per l’agilità. La scelta di collocare la batteria centralmente ha comportato la necessità di realizzare un telaio molto alto, tanto che chi non raggiunge il metro e settantacinque fa fatica a toccare terra anche con la sella completamente abbassata. Questa eccessiva altezza comporta problemi sopratutto in fuoristrada, quando si vorrebbe maggiore sicurezza sui terreni accidentati. Va però detto che la Icon Trekking non è e non vuole essere una mountain bike, piuttosto una bici con cui affrontare salite anche molto ripide e sentieri battuti senza particolari complicazioni in termini di radici, gradini, buche o altri elementi che richiedono prodotti più specialistici. Diciamo che noi ci siamo spinti oltre proprio per verificarne le potenzialità.
Chi è più basso di statura può optare per il modello Unisex, che non è disponibile in versione Trekking ma ha un telaio aperto nella parte superiore che agevola salita e discesa dalla bici.
Come il telaio anche la forcella, per altro molto valida, è pensata per un uso più cittadino dove digerisce molto bene buche e pavé. Come citato in apertura, può essere regolata in termini di risposta e bloccata completamente per migliorare la scorrevolezza su superfici lisce.
L’impianto frenante è adeguato alle caratteristiche del mezzo e prevede disco idraulico sia all’anteriore che al posteriore. Le leve sono pratiche e occorre pochissimo sforzo per sfruttare tutta la potenza frenante. Peccato non si possa regolare la distanza dal manubrio; per chi ha le mani piccole risultano un po’ distanti.
Comoda e personalizzabile
La bici è molto confortevole e tutto può essere facilmente regolato utilizzando delle chiavi a brugola o un cacciavite a stella; inclinazione delle leve dei freni, altezza e inclinazione del manubrio, posizionamento del display, orientamento del faro anteriore avvengono in pochi istanti. La sella non è dotata di sistema telescopico, ma lo sgancio rapido è comunque molto pratico, al pari di quello delle ruote che permette, per esempio, di rimuoverle per caricare la bici in auto. Anche le manopole, dotate di supporto per il palmo, sono molto confortevoli, mentre il cavalletto è pratico e stabile. Unico appunto il perno ruota anteriore un po’ sottodimensionato e dotato di due mollettine a cui bisogna prestare molta attenzione, perché quando si smonta la ruota non restano solidali al perno ed è molto facile perderle.
Tre versioni, stesso motore.
La Wayel Icon è disponibile in tre versioni: Urban Man, Urban Unisex e Trekking. Tutte accomunate dal medesimo motore, le prime due montano cambio Shimano Alfine a 8 rapporti e forcella ammortizzata più semplice e priva di regolazioni. In compenso offrono di serie parafanghi e portapacchi posteriore. Praticamente identici i prezzi, che si aggirano attorno ai 2.500 euro. La Trekking a nostro avviso è una bici molto valida non solo per gli spostamenti quotidiani, ma anche per chi desidera fare del turismo in bici, magari con borse e bagagli, e vuole poter contare su una buona autonomia ai livelli di assistenza inferiori e su un motore in grado di dare un aiuto concreto anche su pendenze molto importanti.
Per informazioni: info@wayel.it
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