Ma cos’è… una moto, una bici? È questa la domanda più ricorrente che ci hanno fatto durante il test della Moto Parilla Carbon. Del resto il nome stesso trae un po’ in inganno, ma in realtà almeno per il momento (è allo studio un prototipo con motore da 4.000 Watt) siamo di fronte a tutti gli effetti a una bicicletta a pedalata assistita, anche se le linee che sembrano uscite da un numero di Urania o da un romanzo di Asimov potrebbero effettivamente far pensare a una moto elettrica ultramoderna.
Ammirata e discussa ovunque abbia fatto la sua apparizione, la Carbon è indubbiamente qualcosa di totalmente nuovo nel settore delle E-bike, vuoi per il design futuristico vuoi per le soluzioni adottate, che in alcuni casi sono davvero insolite. Basti pensare alla sospensione anteriore a parallelogramma, alla batteria integrata nel tubo superiore o al particolarissimo telaio misto alluminio e carbonio che sembra una scultura d’arte moderna.
Impossibile passare inosservati
Tralasciamo un istante i discorsi legati a efficienza, quote ciclistiche, posizione ottimale in sella e prestazioni, che non sono poi così significative in questo caso, e concentriamoci su quello che realmente identifica questa E-bike: un design unico nel suo genere e componenti ricercati (selezionati in larga parte a pochi chilometri dalla sede emiliana dell’azienda da fornitori che già lavorano per brand come Pagani, Lamborghini, Maserati e Ferrari). che si traducono in un senso di piacere che offre al suo possessore per il solo fatto di guidarla e di esibirla come un vero status symbol. Ovunque durante il test siamo stati fermati da persone incuriosite che hanno iniziato a fare foto e chiederci informazioni, tra cui una drappello di Carabinieri che volevano vederla da vicino e una coppia di simpaticissimi ultra settantenni, che dopo averci superato in auto durante lo shooting è tornata indietro, ha parcheggiato e ci ha chiesto di poter fare un selfie con la bici fermandosi poi a parlare per una buona mezz’ora!
La linea e ogni singolo particolare di questa Moto Parilla Carbon è fatto per essere ammirato (molti i pezzi ricavati dl pieno) e ancora una volta sottolinea l’estro e la genialità tipica italiana, nonché il coraggio imprenditoriale di proporre un mezzo così fuori dagli schemi. Gli enormi pneumatici montati su cerchi da 20 pollici con inserti in gomma come sulle BMX, i bellissimi mozzi sovradimensionati, il gigantesco disco anteriore da 380 millimetri che abbinato ai freni Cura assicura una potenza frenante esagerata… e ancora i “fori” che costituiscono elemento estetico e funzionale allo stesso tempo, l’iconica forcella a parallelogramma con ammortizzatore centrale, il forcellone con leveraggio progressivo, il cambio integrato nel mozzo posteriore. Tutti elementi che rendono la Moto Parilla Carbon veramente unica nel panorama delle attuali E-bike. Se non bastasse i fortunati possessori disposti a spendere da 7.900 euro in su a seconda delle motorizzazioni (sembra tanto, ma se paragonato ad altre E-Bike di alta gamma non lo è affatto) potranno anche personalizzarla in ogni dettaglio, compresa la verniciatura (che viene applicata con 4 strati dati a mano), per realizzare il proprio pezzo unico (potete anche far aerografare il vostro nome!).
Malgrado lo standard complessivo sia molto alto, come tutti i prodotti artigianali alcuni dettagli possono essere ulteriormente migliorati e sappiamo che l’azienda ci sta già lavorando. Ci riferiamo per esempio alla splendida cover in carbonio che cela il vano batteria, che non avendo profili in gomma genera qualche scricchiolio di troppo e richiede attenzione per non bagnare l’interno durante il lavaggio della bici. Anche la regolazione dell’altezza sella (comodissima e realizzata in vera pelle) è migliorabile e l’ideale sarebbe avere un sistema telescopico con comando al manubrio, o almeno con leva manuale per consentirne una regolazione più rapida (ora serve una chiave a brugola che richiede attenzione per non rovinare il telaio in carbonio). Per quanto riguarda la batteria, al momento è posizionata nel telaio dentro una borsa di tela che la protegge dall’acqua, ma avremmo preferito un sistema più solidale al telaio per ridurre la rumorosità della struttura e anche una presa di ricarica esterna, per evitare di dover rimuovere la cover ogni volta che dobbiamo caricarla. Il vantaggio della borsa in tela, soprattutto per chi non possiede un box dotato di presa di corrente, è che basta scollegare un connettore per portarsi la batteria a casa o in ufficio.
Motore a scelta, ma occhio al codice!
La Moto Parilla Carbon in prova monta il collaudato e affidabile motore Bafang da 250 Watt e ben 90 Nm di coppia, caratterizzato da una spinta veramente notevole e da un ottimo spunto da fermo che consente a questa E-bike da quasi 40 kg di raggiungere in brevissimo tempo la velocità massima autolimitata a 25 Km/h. In questa configurazione la bici è perfettamente legale in Italia; in alternativa si può anche acquistare la versione con motore Bafang da 500 Watt o 750 Watt, che però non sono omologabili come bici a pedalata assistita nel nostro Paese.
Al motore è abbinata una batteria standard da 650 Wh, ma in opzione è possibile averne una da 1000 Wh, a nostro avviso perfetta per un utilizzo anche extraurbano poiché vuoi per il peso vuoi per l’attrito generato dai gommoni da ben 4.80” di larghezza se non si è allenati e si utilizzano i livelli di assistenza più elevati la batteria da 650 Wh finisce alla svelta. Noi l’abbiamo provata in svariati contesti e abbiamo verificato un’autonomia tra i 50 e i 100 Km in funzione dei livelli utilizzati. Quelli a disposizione sono ben 9 (a cui si aggiunge la modalità Walk per spingere la bici senza faticare) e abbinati al cambio a variazione continua Enviolo integrato nel mozzo permettono di trovare sempre l’abbinamento ottimale tra cadenza della pedalata, sforzo fisico e velocità di crociera. Il livello 1 è di fatto utile solo a eliminare parzialmente il peso della bici rendendola un minimo pedalabile, ma per iniziare a godere dell’assistenza è indispensabile utilizzare almeno il secondo livello. I più utilizzati in pianura sono generalmente quelli tra il 3 e il 7, mentre l’8 e il 9 possono essere sfruttati su forti pendenze o quando proprio si vuole ottenere il massimo dal propulsore. Il Bafang non è tra i motori più sofisticati a livello di sensori, però una volta capito il funzionamento dei livelli di assistenza e del cambio assicura una buona fluidità di marcia in ogni condizione ed è anche abbastanza silenzioso. Noi abbiamo provato la Moto Parilla Carbon anche sui sentieri in fuoristrada non proprio semplicissimi e persino di fronte a salite decisamente impegnative grazie alla notevole coppia abbiamo raggiunto la cima senza particolare sforzo. Occorre solo ricordarsi che l’avvio non è immediato, serve infatti una mezza pedalata per far ingaggiare l’assistenza. Tra l’altro il fatto che questo motore venga impiegato su numerose cargo E-bike è garanzia di robustezza e affidabilità.
Il display montato sul modello in prova è quello originale Bafang (ma anche questo componente è personalizzabile) che offre un’ottima leggibilità, una presa USB e numerose informazioni, tra cui livello di carica e tensione della batteria, accensione delle luci, velocità , input fornito dal motore e dal pilota, contachilometri totale e parziale, livello di assistenza e altro. Sebbene l’unità di controllo preveda anche il calcolo in tempo reale dell’autonomia residua sul modello in prova questa funzione non era disponibile ed è un vero peccato perché è un dato molto utile su una E-bike. L’uso del display, così come dei livelli di assistenza del motore, del sistema di illuminazione a led integrato, l’accensione della bici e l’attivazione della modalità Walk avviene tramite i 4 tasti posti in prossimità della manopola sinistra. Apposite combinazioni consentono inoltre di azzerare il trip e di accedere alle pagine di configurazione di alcuni parametri. Soffermandoci un istante sulle luci, quella posteriore è perfettamente integrata nel telaio mentre quelle anteriore è imbullonata direttamente sullo snodo inferiore della sospensione. Una posizione non ottimale, in quanto a causa dell’oscillazione del parallelogramma il fascio luminoso non è stabile e negli impatti più secchi la struttura del faretto va a colpire l’ammortizzatore anteriore.
Sospensioni e freni al top
Il reparto sospensioni e degno di una bici da competizione, per la precisione i tecnici hanno scelto un Rockshox Monarch ad aria sia all’anteriore che al posteriore. Possono essere facilmente tarati in base al peso del pilota e alle caratteristiche del percorso e grazie alla levetta integrata permettono di bloccare parzialmente o totalmente la corsa in modo estremamente rapido, per ottimizzare l’efficienza della bici in base al percorso affrontato.
Il parallelogramma anteriore è molto particolare nel funzionamento e soprattutto con la sospensione completamente libera permette di digerire con grande sicurezza buche e pavè. Anche il cantilever posteriore, con il mono vincolato allo splendido forcellone in alluminio, funziona molto bene e contribuisce al buon feeling di guida anche nelle discese su sterrato. Chiaramente non stiamo parlando di una bici da enduro, ma vi assicuriamo che su discese sterrate abbastanza impegnative la Moto Parilla Carbon ci ha stupito. Parte del merito va all’ottimo l’impianto frenante marchiato Cura, che abbinato ai due dischi da 380 e 210 mm assicura una modulabilità e una potenza frenante davvero impressionante.
Come va
Il primo aggettivo che ci sentiamo di spendere dopo averla provata a lungo è “sicura”. Sì, perché gli enormi pneumatici, le sofisticate sospensioni e l’impianto frenante garantiscono tanta sicurezza soprattutto in città, dove qualsiasi ostacolo viene digerito senza batter ciglio. Pavé, buche, rotaie del tram, dossi, radici sporgenti non costituiscono il benché minimo problema e la bici resta sempre molto stabile e controllabile. La capacità di assorbire le asperità si traduce anche in un ottimo confort, accentuato dalla qualità della sella che è solo leggermente troppo larga nella parte posteriore per un utilizzo un po’ più sportivo. La possibilità di bloccare o parzializzare le sospensioni in modo estremamente veloce permette di adattare la bici a ogni percorso trovando sempre il setting ottimale.
Sicura, confortevole… ma è anche divertente? A questo domanda non è facile dare una risposta perché dipende da cosa vogliamo da una bici full suspended a pedalata assistita. Se il nostro metro di confronto è una E-Mtb All mountain o Enduro con cui fare fuoristrada anche impegnativo siamo lontani anni luce e la risposta è decisamente no; idem se vogliamo una bici a pedalata assistita che sia quanto più possibile vicina come feeling e peso a una bici muscolare.
Se però il nostro parametro di confronto solo le bici da città o da trekking a pedalata assistita e non ci interessa più di tanto pedalare senza l’ausilio del motore allora la risposta è sì. Tra l’altro a dispetto dei gommoni da fat bike la maneggevolezza è buona, anche grazie al manubrio da ben 780 mm di larghezza. Dobbiamo poi considerare che il piacere di guida di una bici come la Moto Parilla Carbon è in gran parte dato dal gusto di osservare ogni giorno i suoi particolari, di girare sentendo su di noi gli occhi stupiti della gente, di fermarsi a chiacchierare con quelli che ci chiedono informazioni e, perché no, di poter comunque contare su di una bici sicura anche sullo sterrato grazie all’ottima aderenza garantita dalla sezione degli pneumatici e dalle sospensioni ad aria. Chiaramente il peso la rende di fatto quasi impossibile da pedalare senza ricorrere all’assistenza del motore e proprio per questo è consigliabile optare da subito per la batteria da 1000 Wh, che garantisce un’autonomia sufficiente anche ad affrontare lunghe gite fuori città.
La Moto Parilla Carbon è indubbiamente una bici pensata in primis per un utilizzo su asfalto, ma noi l’abbiamo voluta provare anche in fuoristrada e dobbiamo dire che a parte qualche eccessivo rumore proveniente da telaio e dalla batteria si è comportata più che bene, superando anche ostacoli di una certa difficoltà malgrado il peso quasi da moto da trial. A questo contribuisce la grande spinta del motore e un’impostazione di guida che agevola anche l’utilizzo della bici in piedi sui pedali. Solo il tubo superiore del telaio è leggermente troppo alto rispetto alla seduta, motivo per cui è fondamentale scegliere la taglia corretta in base alla propria altezza e non avere incertezze nel superamento degli ostacoli.
Quello che ci ha stupito maggiormente nella guida, in positivo, è il cambio Enviolo che essendo nel mozzo è molto protetto e di fatto esente da manutenzione. Una volta che si impara a usarlo permette davvero di sfruttare al meglio i vari livelli di assistenza trovando in maniera millimetrica il migliore compromesso in base a quello che vogliamo fare. Se fosse abbinato a una trasmissione a cinghia esente da manutenzione (la catena in una E-bike va lubrificata molto spesso) sarebbe probabilmente un connubio perfetto. Girando la ghiera al manubrio si regola semplicemente la demoltiplicazione sui pedali, operazione che si può fare anche nel bel mezzo di una salita per adeguare la risposta della bici, per esempio se ci troviamo di fronte a un ostacolo improvviso o a una pendenza più dura del previsto. Tra l’altro il sistema è silenziosissimo e anche quando viene maltrattato si comporta egregiamente.
Conclusioni
La Moto Parilla Carbon non è facilmente omologabile e come tutte le cose estreme o la si ama o la si odia. A nostro avviso il suo habitat naturale è la città, dove mette in luce tutto il suo fascino, ma la vediamo bene anche per girare al lago, su un lungomare, sulle piste ciclabili lungo i corsi d’acqua, e più in generale in contesti extraurbani dove usando le assistenze si può godere della passeggiata senza faticare e affrontando con disinvoltura anche salite impegnative e strade bianche.
Scheda tecnica
TELAIO | Carbonio e alluminio |
FORCELLA ANTERIORE | Forcella a parallelogramma in alluminio/carbonio con ammortizzatore ad aria Rockshox Monarch R 160-38 |
SOSPENSIONE POSTERIORE | Forcellone in alluminio con cantilever e ammortizzatore ad aria Rockshox Monarch PLUS R 200-57 |
CANOTTO STERZO | Manubrio Ergotec Up&Down da 780 mm con manopole Velo VLG-884 |
FRENO ANTERIORE | Formula Cura-E Linea personalizzata per CARBON – Disco anteriore 380 Moto Parilla ottimizzato per Formula Cura-E |
FRENO POSTERIORE | Formula Cura-E Linea personalizzata per CARBON – Disco posteriore 210 mm Moto Parilla ottimizzato per Formula Cura-E |
CAMBIO DEL MOZZO | Enviolo SP con manopola One Turn |
PEDIVELLE | Moto Parilla 160 mm |
PEDALI | Pedali VP leggeri di alluminio |
CERCHIO | Alluminio 26”x100 |
SELLA | Realizzata a mano in vera pelle |
LUCE FRONTALE | Spanninga AXENDO 40 |
LUCE POSTERIORE | Moto Parilla Led ad ampio raggio |
BATTERIA | 48V 13,6Ah LITHIUM ION (opzionale 48V 21,5Ah) |
MOTORE | Bafang MM G340 |
250W | 90Nm/25km/h |
500W | 100Nm/32km/h |
750W | 130Nm/32km/h |
PESO | 38,3 Kg |
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